Il volo del drago di Anne McCaffrey

Il volo del drago di Anne McCaffreyNon è facile recensire un romanzo come Il volo del drago, pubblicato nel 1968, romanzo con cui arriva il successo per la scrittrice americana. Al di là del fatto che la storia non abbia incontrato il mio interesse, ci sono obiettivamente degli elementi validi al suo interno.

Leggendo Il volo del drago potremmo domandarci se siamo davvero di fronte a un romanzo di fantascienza oppure a un fantasy classico. Dalla premessa, che funge da breve prologo, una sorta di riassunto delle vicende umane degli ultimi tempi, il lettore sente un lieve sapore asimoviano, per quel piccolo ingrediente che la McCaffrey ha inserito: la colonizzazione dei pianeti e l’oblio, dovuto al lungo trascorrere del tempo, sulla reale genesi dell’uomo.

Ma ben presto, fin dalle prime pagine, ecco che la storia non è più fantascienza, ma puro fantasy. E il motivo non sono i draghi, che giocano sì un ruolo rilevante – da protagonisti – nel romanzo, ma anche l’intera ambientazione e gli usi e costumi delle genti, le armi, gli oggetti e così via.

Il pianeta Rukbat, della costellazione del Sagittario, non viene più nominato. C’è solo Pern, il mondo dei dragonieri e delle genti delle fortezze, minacciato da una stella. L’idea è originale e anche interessante e fa sì che tutto il romanzo Il volo del drago oscilli di continuo tra fantascienza e fantasy.

Non si aspetti il lettore, dunque, astronavi e armi improbabili, perché qui siamo in un’atmosfera da Guerre Stellari, in un certo senso, ma senza la tecnologia avanzata. E, a pensarci bene, proprio di una guerra stellare si tratta, quella combattuta dai dragonieri contro la Stella Rossa.

Se da un lato questo elemento non stoni nella storia, il fatto stesso che nella premessa si parli di un pianeta colonizzato fa supporre l’esistenza, anche se in un lontano passato, di una tecnologia all’avanguardia. Manca, secondo me, il motivo per cui, oltre ad aver dimenticato la genesi umana, sia andata persa quella tecnologia e quella scienza.

Per una buona metà il romanzo non è riuscito a coinvolgermi negli avvenimenti, come se soffrisse di una lentezza di vicende, di una staticità. Poi, con l’arrivo del pericolo, la storia si è vivacizzata e la mia lettura è stata più veloce.

Il volo del drago introduce anche un elemento classico della fantascienza, che è stato – e credo che sia tuttora – oggetto di lunghi e accesi dibattiti: quello dei viaggi nel tempo. Ma la McCaffrey, bisogna ammetterlo, se la cava egregiamente, pur dedicando ben poche righe a una spiegazione “tecnica” del fenomeno.

Il lettore, in questo caso, procede la sua lettura come se avesse di fronte un evento naturale e già conosciuto e accettato. Torna quindi il “lato fantascientifico” del romanzo, anche se ben mascherato e totalmente fuori da ogni possibile tecnologia.

Non ho apprezzato la scelta dei nomi dei cavalcatori di draghi, secondo me non facilmente leggibili né memorizzabili. Conosciamo gente come F’lar, F’nor, D’ram, C’gan, T’ton, ecc. Da un lato la scrittrice ha saputo differenziare, grazie ai nomi, i dragonieri dalle altre genti, cosicché il lettore sapesse immediatamente classificare il personaggio, dall’altro però il lettore deve affrontare un problema di pronuncia e leggibilità.

In altri punti della storia sono stati inoltre introdotti animali di non semplice visualizzazione né riconoscimento, come i wherry e i wher, parole simili ma che mi hanno dato l’impressione di essere creature diverse.

L’ambientazione non è molto dettagliata, la McCaffrey ha preferito tralasciare descrizioni tipiche del fantasy di luoghi e fortezze, eccetto qualche accenno, e puntare invece sull’introspezione dei personaggi.

A inizio di ogni capitolo de Il volo del drago è presente una sorta di poesia, un pezzo preso dalle Cronache, dalle Saghe e dalle Ballate che fanno da sfondo all’intero romanzo. Purtroppo non credo che la traduzione sia stata in grado di rendere al meglio quei testi.

In generale Il volo del drago è un romanzo che si legge senza difficoltà e introduce il lettore in un mondo ancor più ampio, se si pensa che questo è soltanto il primo volume di una saga di diciannove romanzi e parecchi racconti.

  • Il volo del drago
    di Anne McCaffrey (tit. orig. Dragonflight)
  • Editrice Nord
  • 370 pagine
  • novembre 2005
Chi è Daniele Imperi

Sono un blogger e web writer che scrive e legge ogni giorno. Penna blu è il mio blog principale, un luogo aperto in cui parlare di scrittura, blogging, editoria e lettura.
Ho creato Edgar Allan Poe e Aerosito

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